lunedì 22 settembre 2014

A volte (finalmente!) ritornano: la Musica nel 2014 è (per ora) ancora salva.

Dal titolo di incipit di questo articolo sembrerebbe che si discuta (in modo più o meno polemico) di Diritti digitali oppure di delibere della SIAE; invece no!

Nonostante non abbia più scritto da tre mesi (e nonostante fossero avvenuti numerosi colpi di scena, dal triste annuncio della morte di Robin Williams, fino alle raccapriccianti immagini dei giornalisti americani decapitati in Iraq dai membri dell' ISIS), stavolta non vorrei parlare di politica, tanto meno di altri pensieri critici.

Vorrei parlare invece del ritorno di una band che a parer mio ha segnato la storia del rock mondiale: i Pink Floyd.

Nonostante la morte di Richard Wright (avvenuta nel 2008), sono riusciti a riunirsi dopo ben 20 anni dalla pubblicazione del loro ultimo album, The Division Bell.

Così in onore al tastierista spirato a miglior vita, la leggendaria band ha deciso di riunirsi ancora una volta per realizzare un nuovo album.

Un album particolare, che ripropone il genere "ambyent rock" presente nelle ultime opere del gruppo fino al loro scioglimento; il nuovo disco verrà lanciato sul mercato il 10 novembre 2014 dalla famigerata casa discografica EMI Records, e avrà come nome "The Endless River" (= fiume senza fine); una sorta di tributo allo scomparso Wright, una delle anime che ha cercato di tenere unito il gruppo, fino al 1995.

Insomma, una bella e rassicurante notizia!

Ma perché rassicurante? Perché, in un mondo dove la musica è trattata solo come un "tormentone da discoteca" che segue solo la squallida e grigia moda del momento, dove ragazzetti senza esperienza vanno in odiosi programmi e diventano immediatamente ricchi e famosi, sentire che un gruppo, che ha VERAMENTE segnato la storia della musica contemporanea, ha ricominciato ad aprire i battenti potrebbe far tirare un sospiro di sollievo ai VERI musicisti, a significare che la musica vera, fatta con impegno, non è ancora del tutto MORTA.

Naturalmente un mio pensiero va anche a Richard Wright, spirato il 15 settembre di esattamente 6 anni fa.

Ancora una volta, grazie Pink Floyd per aver salvato la vera musica.