lunedì 21 ottobre 2013

Da Scilla e Cariddi a Slenderman; i vecchi racconti degli antenati potrebbero ritornare di moda in chiave moderna?

Molti di noi avranno letto senza dubbio (soprattutto trapanato dalle nostre professoresse alle medie e superiori) racconti e poemi risalenti all'Antica Grecia: circa 3000-4000 anni fa, nelle strade di Sparta e di Atene, erano solitamente frequentate da dei cantori (detti aedi) che raccontavano tutte le eroiche gesta di qualche condottiero oppure di misteriose leggende su strane creature presenti in un determinato luogo; molti di noi ricorderanno le terribili creature citate nell'Odissea di Omero: Scilla e Cariddi, che come terrificanti fauci, si aprivano dalle profondità del mare dello Stretto di Messina, inghiottendo tutti coloro che vi si avventuravano. Moltissimo tempo dopo si scoprì che furono nient'altro che le micidiali correnti marine presenti in quel lembo di mare che separa la Sicilia dall'Italia.


Oggi, a distanza di 3000 anni, sembra che tutto sia cambiato: con l'evoluzione della scienza e della tecnologia, si sono scoperti nuovi orizzonti di vista del cerchio di vita della Terra, e se una volta c'erano gli aneddoti e le leggende a spiegare un singolo fenomeno, oggi ci sono le analisi tecniche e scientifiche, le valutazioni empiriche di un determinato avvenimento spazio-temporale.

Ma è così sul serio? e invece no! Ultimamamente è in circolazione una vasta serie di videogiochi (per lo più del genere "indipendente", cioè non sponsorizzato da importanti catene di videogames come la EA Games, ID Software, ecc...) le cui trame prendono spunto da personaggi e racconti delle cosiddette "leggende metropolitane".

In primis c'è un personaggio che è divenuto famoso pervia dell'intricata storia che vi si è creata attorno, ma anche per l'inaspettato successo per la sua "adrenalinica" esperienza di gioco: è lo Slender; lo Slender è un "semplice" uomo vestito distintamente, la cui particolarità inquietante sta nell'assenza di tratti somatici sul viso e per la sua capacità di teletrasportarsi a suo piacimento ed in modo inatteso per il giocatore; come lo erano pochi anni fa i giochini "flash horror" (di cui molti avranno senza dubbio un ricordo "traumatico"!), questo "Slender" sa dare al giocatore la dose giusta di adrenalina: questa creatura umanoide ti appare all'improvviso accompagnata da un sinistro e fioco rumore come di una televisione sintonizzata male; fin qui niente di speciale (ci sono giochi di gran lunga più spaventosi!), ma a giudicare i video riprodotti su Youtube da i cosiddetti "gamers" (persone che decidono di pubblicare le loro recensioni dei giochi del momento con tanto di gameplay), sembra piuttosto terrificante! Ma la cosa più inquietante di questo filone mediatico degli "indie horror game" sono le storie createsi attorno: leggende metropolitane completamente rimaneggiate (non sempre) per poter essere inserite in una trama da incubo; antiche storie dei nostri nonni vengono rivissute in questi giochi dalla grafica non molto elaborata, ma pur sempre terrorifica, il tutto accompagnato da colpi di scena a volte da infarto: Slender in confronto a (chi lo ha vissuto) Afraid of Monster o ad Erie, è un giochino comico! Poichè vi entra anche la psicologia interiore del personaggio.
Un altro esempio, stavolta al contrario (poichè è nata prima la storia e poi il gioco) è The Rake: questo inquietante mostro (che per l'aspetto può essere identificato a Gollum del Signore degli Anelli) umanoide non è di per sè aggressivo, ma secondo la "leggenda metropolitana", esso compare come una sorta di profeta che fa da monito per future disgrazie a chi lo incontra o preannuncia dei disatri (come il famoso "Uomo Falena" o "Mothman").
Insomma oggi, come 3000 anni fa, poco o niente è cambiato nella fisionomia dell'intrattenimento della popolazione mondiale; solo che oggi a molti fenomeni gli sono state date delle soluzioni razionali, fino a 100 anni fa invece un semplice terremoto era addirittura considerato come l'ira del Demonio!
Oggi invece è solo una questione di intrattenimento "for dummies", ma soprattutto (come ovvio) un modo per poter guadagnare denari a palate facendo film o libri, oppure creando videogiochi.

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